Sulla porta di casa si può installare uno spioncino digitale, senza particolari problemi di privacy? Ecco la risposta e la spiegazione dell'esperto.
La tutela della privacy è un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione italiana e regolato dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e dal Codice della Privacy (D.lgs. 196/2003, modificato dal D.lgs. 101/2018). Questo diritto protegge i cittadini dal trattamento illecito dei propri dati personali, imponendo limiti alla loro raccolta, archiviazione e diffusione. Le informazioni sensibili, come dati sanitari o finanziari, godono di una protezione ancora più rigorosa. In ambito lavorativo, aziendale e digitale, il rispetto della privacy si traduce nell’obbligo di trasparenza e nella necessità di ottenere il consenso esplicito dell’interessato per l’utilizzo dei suoi dati personali. Per quanto riguarda la privacy in ambito domestico, il diritto alla riservatezza si estende anche alla propria abitazione. In base all’articolo 615-bis del Codice Penale, è vietato introdursi nell’abitazione altrui o installare dispositivi per captare conversazioni private senza il consenso del soggetto interessato.
Inoltre, l’uso di telecamere di videosorveglianza in casa deve rispettare alcune regole: l’inquadratura non può riprendere aree comuni condominiali o proprietà di terzi senza consenso, pena la violazione della normativa sulla protezione dei dati. I rapporti tra vicini di casa possono anch’essi generare problematiche legate alla privacy. Ad esempio, non è consentito scattare foto o registrare conversazioni altrui senza autorizzazione, e diffondere informazioni personali di un vicino senza il suo consenso può configurare una violazione della normativa sulla protezione dei dati. Le immissioni visive, come finestre che affacciano direttamente su spazi privati, possono dar luogo a contestazioni se compromettono la riservatezza e il diritto alla tranquillità domestica.
È possibile installare uno spioncino digitale sulla porta di casa? Il chiarimento dell'avvocato
A proposito della tutela della privacy, e in particolare per quanto riguarda la propria abitazione, un noto esperto di diritto penale italiano ha presentato un interessante quesito: è possibile installare gli spioncini digitali sulla porta di casa? L'avvocato Giuseppe Di Palo ha, in particolare, sottolineato che l'installazione di uno spioncino digitale è perfettamente lecita, e non richiede particolari autorizzazioni, proprio come accade per gli spioncini tradizionali. Tuttavia, però, è fondamentale rispettare alcune limitazioni, per tutelare la privacy di tutti. Prima di tutto, lo spioncino digitale deve funzionare esattamente come lo spioncino tradizionale: l'angolo di visuale deve, cioè, essere limitato a ciò che l'occhio umano potrebbe naturalmente vedere, attraverso lo spioncino classico.
Ciò significa che non possono essere implementate funzioni come lo zoom, l'allargamento del campo visivo, né le registrazioni audio e video: in questo caso, si entra nel campo della videosorveglianza, che ha delle regole ben diverse. Infine, spiega l'esperto, il dispositivo, se non necessario, e non è possibile fare altrimenti, non può riprendere le aree comuni, e cioè spazi come pianerottoli, scale e ascensori. Qualora si desiderasse installare un sistema che riprenda queste zone, conclude l'avvocato, sarà necessario ottenere tutte le autorizzazioni del caso.

